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Il lusso naviga nell’oro: Lvmh, Hermès, Kering e Richemont hanno 17,4 miliardi da spendere. Chi si compreranno?

Il lusso naviga nell’oro: Lvmh, Hermès, Kering e Richemont hanno 17,4 miliardi da spendere. Chi si compreranno?

Soprattutto nei momenti di crisi, un tesoretto da parte può essere una grande fortuna. E nel caso delle maison francesi del lusso Lvmh, Kering e H

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Bernard Arnault, presidemte di Lvmh, il più importante polo del lusso mondiale

Soprattutto nei momenti di crisi, un tesoretto da parte può essere una grande fortuna. E nel caso delle maison francesi del lusso Lvmh, Kering e Hermès International– cui si accoda la svizzera Richemont – stiamo parlando di un ammontare di cassa complessivo da ben17,4 miliardi di euro entro la fine del 2017.

Ma non è tutto. Difatti, il boom delle vendite in Cina – e una nuova generazione di designer arrembanti – stanno aumentando l’appeal verso le giovani generazioni,solitamente un po’ più restie a tuffarsi nel lusso. Il trend sta cambiando e questa settimana Lvmh ha riferito che le vendite organiche del primo trimestre hanno fatto registrare un +13% in tutti i settori, compresi profumi e orologi, raggiungendo i 10,85 miliardi di euro (13,4 miliardi di dollari) di introiti. E a questo punto è lecito chiedersi: cosa se ne faranno di tutto questo denaro?

Ashok Som, co-direttore di un programma di gestione del lusso gestito dalla francese Essec Business School e dalla SDA Bocconi School of Management in Italia, ha dichiarato: “è impensabile credere che terranno fermi questi capitali”.

Hermès sta distribuendo un dividendo speciale agli azionisti – per un ammontare totale di circa 528 milioni di euro – mentre Richemont ha speso circa 2,7 miliardi di euro per assumere il controllo del rivenditore online Yoox Net-a-Porter SpA, assicurandosi un gran bel colpo. Ma rispetto ai 21,5 miliardi di dollari complessivi, queste sono briciole.

Potrebbe essere un momento ottimale per importanti acquisizioni ed è noto l’interesse per mettere le mani sulla maison Chanel ma, attualmente, i proprietari non sembrano interessati a vendere.

Nel recente passato si è vociferato anche di operazioni nei confronti di Breitling, la società di scarpe Jimmy Choo Group Ltd. e Jeanne Lanvin SAS, la più antica casa di moda francese. Vale la pena sottolineare che un’altra tentazione, ovvero il crossbranding difficilmente funziona; difatti quando Kering, che possiede Gucci e Saint Laurent, ha cercato di sposare il lusso con lo sport acquistando le sneaker Puma e il marchio di skateboard Volcom, il risultato finale è stato un buco nell’acqua. E ora stanno cercando di vendere.

Ovviamente non mancano le possibilità di acquisire piccole e promettenti aziende nel mondo del lusso ma LVMH controlla già 70 marchi in questo settore, compresi Christian Dior e la casa dello champagne Moet & Chandon. Soprattutto, alla luce del fatto che circa la metà degli introiti derivano da Louis Vuitton, prendere un altro calzolaio o un altro brand di pelletteria difficilmente sposterebbe gli equilibri. Ma non c’è solo Chanel sotto la lente d’ingrandimento. Il britannico Burberry Group Plc, con un valore di mercato di circa 7,1 miliardi di sterline (10,1 miliardi di dollari) è stato oggetto di ricorrenti speculazioni di acquisizione e il celeberrimo e statunitense Tiffany & Co., con un valore di mercato di circa $ 12 miliardi, potrebbe attirare a breve un’offerta di acquisto importante. Staremo a vedere cosa accadrà.

 

 

businessinsider.com

 

 

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